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Descrizione

“Comune sparso”, con sede in San Maurizio, di origine medievale, la cui economia si basa sulla positiva coesistenza delle tradizionali attività agricole, industriali e terziarie. I roasiani, il cui indice di vecchiaia è elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale di San Maurizio, anche nelle frazioni di San Giorgio, Santa Maria, Sant'Eusebio ed in quella separata di Castelletto Villa, nonché in numerosi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato di collina, che comprende l'isola amministrativa Castelletto Villa, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. Analogamente l'abitato, interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Si estende nella parte centro-occidentale della provincia, a confine con quella di Biella, lungo il corso del torrente Rovasenda. La frazione capoluogo di Roasio San Maurizio, é raggiungibile dalla strada statale n. 142 Biellese, che corre a 1 km dall'abitato. Il casello di Romagnano Sud-Ghemme, che immette sull'autostrada A26 Voltri-Gravellona Toce, dista 14 km dall'abitato. Lo scalo ferroviario di riferimento, posto lungo la linea Biella-Santhià, si trova a 7 km. I chilometri da percorrere aumentano notevolmente nel caso si vogliano raggiungere i terminali del traffico aereo e di quello marittimo: l'aerostazione di Milano/Malpensa, utilizzata per le linee intercontinentali dirette, dista 54 km, quella per i voli nazionali e internazionali, è posta a 87 km; il porto mercantile e turistico è a 173 km. Per i servizi e le strutture amministrative sovra comunali, non presenti sul posto gravita su Vercelli (capoluogo di Provincia).

ECONOMIA:
L'ossatura dell'economia di Roasio è stata l'attività edilizia grazie al terreno di argilla, caolino e pietra da calce, per cui sono nate cave per conto di industrie manifatturiere italiane ed estere.
Fino all'Ottocento prevalse l'emigrazione stagionale in Francia e Svizzera, poi nel periodo tra le due guerre in Africa. Nel territorio sono tuttora ancora attive alcune manifatture tessili e sulle colline è prevalente la coltivazione della vite con il riconoscimento della doc per i vini Bramaterra e Coste del Sesia.

STORIA:
Il toponimo Roasio (Rovasio) è di incerto significato, così come incerta è l'origine dell'agglomerato umano unito dalla comune denominazione topografica e dalla struttura amministrativa.
Secondo alcuni deriva dalla più antica chiesa Santa Maria attestata fin dal 1054 e indicata col toponimo di Rovaxinum vetus.
La storia dei vari agglomerati nasce attorno alle quattro chiese ancora esistenti San Maurizio ( Rovaxinum novum) capoluogo e sede delle scuole elementare e dell'infanzia, Santa Maria, Sant'Eusebio, San Giorgio e alle loro frazioni.
Notizie dell'esistenza di Roasio si hanno negli Statuti del comune di Vercelli, dove si legge che è stato costruito nei secoli X-XI in un luogo elevato per necessità di sicurezza tipica di quei secoli e che vi esistesse un castrum che compare in un atto del 1190 con riferimento al "pontem castri Rovasij". Al centro dell'abitato di San Maurizio esiste ancora una torre a pianta quadrata databile al XII-XIII secolo ed è ciò che rimane del castello distrutto nel 1557 durante la guerra tra l'Imperatore Carlo V e la Francia di Francesco I. Nel 1068 venne assegnato ai signori di Biandrate, poi passò ai signori di Rovasenda, nel 1252 sotto l'autorità del Comune di Vercelli, nel 1402 occupato da Gian Galezzo Visconti e nel 1421 dei Savoia che lo concessero in feudo a Innocenzo Fieschi, signore di Masserano. I Fieschi tennero il feudo fino alla fine del XVIII secolo. Dopo, Roasio seguirà le sorti degli altri territori limitrofi sotto i Savoia.


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